Gli italiani hanno sempre avuto fiducia nel mattone, l’hanno sempre considerato il “bene rifugio” per eccellenza e, nonostante la contrazione del mercato immobiliare, gli Italiani non perdono la fiducia nell’investimento in beni immobili.
Il 16° rapporto sulla finanza per l’abitare di Nomisma ci dice che circa 3,1 milioni di famiglie sono intenzionate a comprare un’abitazione nei prossimi 12 mesi, di cui il 14% per scopo di investimento. Questo perché molte famiglie che vivono in affitto, circa il 56%, ritengono questa una scelta forzata, se non l’unica possibile a causa della mancanza di risorse economiche sufficienti.
Questo dato viene confermato anche dal 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma, leggiamo infatti che “Il rallentamento del mercato immobiliare italiano, che aveva iniziato a manifestarsi a partire dal secondo semestre del 2022, si è fatto progressivamente più intenso nel corso di quest’anno e minaccia ora di estendersi al prossimo”.
Nonostante questo periodo buio per il mercato immobiliare, la scelta di acquistare una casa è ancora considerata una scelta conveniente per molti, certo però bisogna prestare attenzione ad alcuni aspetti per capire se davvero ne vale la pena:
Per spiegare quali sono le zone che più di tutte potranno essere considerate appetibili per il mercato delle case, conviene prima parlare di un concetto fondamentale nel mondo del real estate: bolla immobiliare. Si tratta di una condizione economica per la quale si ha una crescita esponenziale del prezzo degli immobili, seguita poi da una pericolosa ricaduta che provoca gravi conseguenze per tutto il mercato. Detto così sembra semplice fa capire, ma vi spieghiamo la dinamica della bolla attraverso un esempio:
Immagina di essere ad un’asta dove vengono venduti giocattoli da collezione. All’inizio, il prezzo di questi giocattoli è ragionevole e alcune persone iniziano a comprarli perché sono apprezzati e desiderati; con il passare del tempo, però, la richiesta di questi giocattoli aumenta e molte più persone vogliono comprarli. Alcuni iniziano a offrire prezzi sempre più alti, spinti dall’idea che il loro valore continuerà a salire. Questo suscita un effetto a catena: più persone partecipano all’asta, i prezzi continuano a salire, ma il valore reale dei giocattoli non giustifica più questi prezzi elevati.
A un certo punto, il prezzo diventa così alto che le persone iniziano a chiedersi se valga davvero la pena spendere così tanto per un giocattolo. Alcuni acquirenti smettono di partecipare all’asta perché i prezzi sembrano irragionevoli rispetto al valore reale del prodotto. Questo rallenta la domanda e i prezzi iniziano a stabilizzarsi o persino a scendere. Questa è quello che accade con la bolla immobiliare.
Nello studio UBS Global Real Estate Bubble Index 2023 si racconta come il mercato immobiliare sia stato fortemente influenzato dall’aumento dei tassi di interesse negli ultimi 10 anni. I prezzi delle case infatti sono saliti molto quando i tassi erano bassi, ma sono scesi molto quando i tassi sono aumentati; ovviamente questa situazione cambia da città a città, in base a diversi fattori (accessibilità, affitti, prestiti, redditività). Qui vi raccontiamo alcune esempi di quelli riportati.
Zurigo e Tokyo hanno un alto indice di rischio per la bolla immobiliare, qui i prezzi sono crollati del 15%, ma le due città avevano i punteggi di rischio più alti nel 2022. Sono due metropoli dove gli immobili sono molto sopravvalutati.
Nella prima, Zurigo, il rapporto tra prezzi di acquisto e affitti è sbilanciato: i costi delle case sono aumentati del 40% rispetto a dieci anni fa, mentre gli affitti hanno registrato un +12%. Questo fa capire che le persone sono più propense a investire nell’acquisto di un immobile e non nell’affitto. Tokyo invece nell’arco di 20 anni ha visto il mercato immobiliare trasformarsi dal più sottovalutato al più sopravvalutato.
L’elenco delle città con case sopravvalutate prosegue con due metropoli statunitensi, Miami e Los Angeles, c’è anche Stoccolma e seguono poi da grandi città europee come Monaco di Baviera, Parigi, Londra, Francoforte, Amsterdam e Ginevra, rimaste agli stessi livelli dell’anno scorso.
Nella fascia più bassa del rapporto di Ubs troviamo città come New York e Milano. Questo dato potrebbe un po’ stupire, ma ora provvediamo a spiegare:
A NY la pandemia ha portato la gente a trasferirsi in luoghi lontani dal centro, dove poter lavorare comodamente in smart working, con un conseguente calo delle quotazioni degli immobili.
Il mercato immobiliare milanese ha registrato una crescita dei prezzi dal 2018, e così è stato anche per il 2022 e la metà del 2023, ma il punto è che i prezzi non hanno tenuto il passo con l’inflazione. Nonostante questa situazione, le prospettive per l’economia di Milano sono positive, questo perché ci sono diversi fatti in ballo: l’aumento del PIL, si sta sviluppando la rete di trasporti e ci saranno anche le Olimpiadi Invernali del 2026.
In questo contesto mutevole, con l’andamento variabile dei mercati delle diverse città, resta fondamentale adottare un approccio prudente e considerare attentamente gli indicatori economici e le tendenze di mercato al fine di prendere decisioni informate e lungimiranti nell’ambito degli investimenti immobiliari. Se anche tu hai investito nel mattone, hai una casa da mettere in affitto ma non hai tempo per gestire il tutto, allora rivolgiti a Travel Inside: gestiremo la tua proprietà come fosse nostra, occupandoci della ricerca e accoglienza dei clienti, dei pagamenti e delle pratiche burocratiche, dei servizi di pulizia. Curioso di sapere di più? Contattaci e scopri come valorizzare il tuo immobile.
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